In terre laziali, in epoche ancestrali 
Al tempo dei nostri antichi avi 
Leggende si fondon con arcani miti 
Furon le Moire o ‘l Fato a manovrarle 
Figli d’Enea pria d’esser romani 
Con orme profonde in quei luoghi lontani 
Sanciron l’inizio di un regno senza eguali 
Fama racconta d’infanti gemelli 
Dei dissapor tra divini fratelli 
Nei laziali boschi da lupa nutriti 
Il Leucesio sangue li rese arditi 
La mitica nascita di eterno loco 
Che ‘l mondo a lor noto mise a ferro e fuoco 
Oh Musa dirada le nebbie del tempo 
Che possan le menti capir nuovamente 
Su queste sette piccole colline 
Vergato con la lama fu il confine 
“Colui che questo segno passerà 
La mia lama lo trapasserà” 
Ma una storia infausta a quel solco è legata 
Per giovanil baldanza quella linea valicata 
E ‘l sangue di Mamerte che al Fato non dà scampo 
In riva all’Acheronte mandò Remo in un lampo 
“In questo loco bagnato di sangue fraterno 
Fonderemo città che resterà in eterno 
Nel segno di Marte del mondo padrona 
Da me avrà il nome di Roma 
il nome di Roma 
il nome di Roma 
il nome di Roma” 
Nei cieli gli dei libavan ad Ambrosia 
Festeggian nascita di stirpe gloriosa 
Di Remo lo spirto già era in Elisio 
Al fianco del padre contento mirava 
La gloria di Roma sarà senza tempo 
Pria che altro culto farà grande strazio 
Musa ricorda que’ tempi lontani 
Di dei eroi e culti pagani 
Musa riportaci al tempo degli avi 
Musa racconta dei fasti di Roma 
Di invitte legioni e grandi battaglie 
Musa riporta in vita la storia 
Su queste sette piccole colline 
Vergato con la lama fu il confine 
“Colui che questo segno passerà 
La mia lama lo trapasserà”