Vespro che dai armonia
Ai rintocchi dei pagliacci
Infondi inavvertiti fasti di lesa ovvietà
Scandendo ad ironia
Un fragor di campanacci
Tersi misteri per chi annaspa senza età
Venghino e ascoltino con me
La parabola dei Battagghi
Una scalata purgata da suadenti oscurità
Di macerie che salpano
Dal rigurgito dei Battagghi
Vuoti onori che arruolano parvenze d’onestà
Balie di convenienza
Alienanti adulazioni
Sudano contrite lungo un peso a fedeltà
Pagano un’astinenza
Nel celare costernazoni
Specchio inviso ad un’apparenza
Ascesa a carità
Venghino e ascoltino con me
La parabola dei Battagghi
Una scalata purgata da suadenti oscurità
Di macerie che salpano
Dal rigurgito dei Battagghi
Vuoti onori che arruolano parvenze d’onestà
Regalo a voi follia
Di denudar l’onore
Di chi annoda oscuri canti su scaltre beltà
Inviso dall’ironia
Di sostare su un letto ad ore
Che dipinge a fecondità
Inafferrate età